giovedì 17 marzo 2016

17-O3-16

Ho sempre sufficiente ispirazione per avere la testa in subbuglio ma mai abbastanza per scrivere. Tuttavia non posso saperlo per certo finchè non decido di mettere giù qualcosa, come inspiegabilmente ho deciso di fare ora.
Avviso, questo post probabilmente non ha esattamente un contenuto felice, ci tengo a specificarlo prima che qualcuno malauguratamente lo legga e in fondo si penta di aver perso il suo tempo.
Però l'arte non la fanno le persone serene, giusto? Ecco perchè sono qua a scrivere. Che sia l'aria di primavera, il caso o la noia della mia seconda-vita-post-Canada?
Dico seconda, non nuova.
Faccio come hanno fatto i Cristiani, conto le data dopo Cristo, solo che il mio anno zero è il giorno in cui sono tornata.
Quando ero oltreoceano dicevo, a me stessa e a chiunque mi capitasse a tiro quando ne volessi parlare, che in Italia non c'era e ci sarebbe stato niente per me, se non poche cose - per lo più problematiche - ad aspettarmi. E così è, infatti. Pure peggio in realtà. Nessuna vecchia fiamma, vecchia lite, vecchio rancore: tutto, schifo incluso, è andato avanti in mia assenza e non mi ha tenuto il posto mentre ero via. Non mi sono trovata in un terreno aspro, ma sterile.
Alla fine, questo ero quello da cui ero scappata, un posto che mi stava stretto. Così mi avevano trapiantato in un giardino più grande e verde, e ora l'unica cosa che ho ritrovato nel piccolo vasetto in cui sono nata e cresciuta (e sfortunatamente solo per breve tempo espatriata) sono le mie vecchie radici, le quali attualmente sono solo d'ostacolo a quelle  nuove.
Quindi sono qua, che invece di iniziare una nuova vita - ci avevo preso gusto ammetto - sto semplicemente riciclando quella che avevo prima, per di più con parametri sociali incompatibili e un ribrezzo generale non indifferente.
E' non indifferente anche la mia dose di bipolarismo, che più che euforia e depressione nel mio caso oscilla rapidamente tra ottimismo e pessimismo- e con rapidamente intendo che l'ultima volta è stato nel tragitto tra il mio letto e il bagno. Ogni volta che sono dentro la parte positiva la incito e le faccio il tifo a tenere duro, ma poi è la consapevolezza che stia per arrivare qualcosa di brutto a farmela perdere. Oppure la noia. O la rabbia. O mia madre. O il brutto tempo. O anzi quello bello quando sono in casa. Ci sono un sacco di cose che possono rovinare una bella giornata o una bella predisposizione d'animo, il che non è corretto, considerando quante poche ce ne sono a fare il contrario.

Nessun commento:

Posta un commento